L’occlusione è stata considerata per anni come uno dei principali fattori eziologici che causano i disturbi temporomandibolari (TMD). Tuttavia, al momento le associazioni riportate sono poche, deboli e non coerenti tra gli studi. Quindi ad oggi, il ruolo dell’occlusione nell’eziologia della TMD non è stato chiaramente affrontato e quindi non dovrebbe essere sopravvalutato. In realtà, l’occlusione rappresenta un sistema specializzato e altamente complesso di integrazione del segnale neurologico originato dai meccanocettori parodontali, dentali e dei tessuti molli.

Questo complesso framework di informazioni viene continuamente elaborato dal sistema nervoso centrale, al fine di regolare e perfezionare la posizione e i movimenti della mandibola, in base agli input periferici. Pertanto, il concetto di occlusione non riguarda solo l’input periferico (il contatto dente-dente), ma anche il modo in cui lo stesso stimolo viene interpretato dal cervello di ogni individuo. Quindi, i cambiamenti del sistema nervoso centrale (neuroplasticità sensomotoria) sono i fattori principali per determinare quanto bene un individuo si adatta all’alterazione occlusale e orale che può derivare da qualsiasi trattamento odontoiatrico.

Pertanto, sembra cruciale comprendere correttamente la connessione tra occlusione e TMD, ma il cambio di paradigma richiede di passare a un’interpretazione più completa dell’occlusione e della relazione mascella-mandibola. Poiché non esiste una relazione causale provata, il ruolo della malocclusione nell’eziologia dei disturbi cranio-mandibolari dovrebbe essere considerato molto limitato. Invece, la consapevolezza e le preoccupazioni occlusali dei pazienti devono essere seriamente prese in considerazione dai medici durante la valutazione generale e dentale poiché i pazienti di un gruppo specifico potrebbero sviluppare comportamenti disadattivi iatrogeni.

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  Filosofia occlusale nell'era digitale. Registrazione digitale della relazione centrica

  22/10/2021

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