Programma generale
• Relazione occlusione e postura: “Literature-based evidence” e “Clinical-based evidence”.
• Le patologie dell’ATM: esami clinici e strumentali.
• ATM e Orecchio: esiste un link?
• La Sindrome Posturale: esami clinici e strumentali.
• Algoritmo procedurale per il trattamento di pazienti affetti da Sindrome Posturale.
• Casi Clinici semplici e complessi step by step.
Da anni ormai si discute apertamente sull’influenza che l’occlusione possa avere nella funzione posturale e ad oggi le correnti di pensiero non riescono a confluire su una linea univoca, tentando a volte, in modo poco costruttivo, di demolire qualsiasi tentativo di dimostrare la correlazione che l’apparato stomatognatico possa avere in tal senso.
Se si studia attentamente la letteratura scientifica, si può facilmente notare come ci siano pubblicazioni che dimostrino sia che l’occlusione non abbia alcuna influenza sulla postura sia anche l’esatto contrario. Sta infine al lettore capire se lo studio presentato possa effettivamente avere un peso scientifico rilevante o se debba semplicemente essere cestinato. Questa, però, è una situazione certamente non favorevole (se non pericolosa), in quanto può facilmente indurre in errore colui che, per vari motivi, non dispone dell’esperienza o delle conoscenze scientifiche per avvalorare la qualità e la scientificità di tali pubblicazioni.
Ecco perché, a volte, la “Literature-based evidence” non va di pari passo con “Clinical-based evidence”. In questo caso vogliamo cercare di approfondire e mettere in evidenza quali possano essere le relazioni tra l’occlusione e la postura.
Innanzitutto, che cosa intendiamo con postura? La postura è l’espressione somatica del nostro corpo, ovvero è la capacità di assumere e di cambiare a livello tridimensionale l’assetto dei vari piani e segmenti del corpo umano, in relazione alla propria interiorità e all’ambiente esterno. Quando parliamo di sindrome posturale sono implicati tutti questi settori dove la mandibola svolge un ruolo molto importante nell’equilibrio dei diversi segmenti. La sindrome posturale è caratterizzata da segni e sintomi che possono interessare distretti diversi con componenti a patogenesi discendente (dalla testa al resto del corpo) e ascendente (dal corpo alla testa). Questa patologia è contraddistinta da dolori muscolo-scheletrici diffusi, inizialmente localizzati nel tratto cervicale e lombare fino ad arrivare ad una costante tensione di tutti i muscoli dell’apparato che nel tempo cronicizza e induce cambiamenti anatomo-fisiologici nelle fibre muscolari. La tensione muscolare si riflette a livello dei tendini che aumentano di sensibilità alla pressione nei loro punti d’inserzione con un abbassamento della soglia del dolore. Altri sintomi ricorrenti possono essere: disturbi del sonno, cefalee frequenti, dolori a livello mascellare e mandibolare, sindrome del tunnel carpale, acufeni, alterazione dell’equilibrio, vomito, senso di pienezza, bruciori di stomaco, instabilità dell’umore, disturbi di vista e udito, pubalgie, dolori al rachide e agli arti.
Ogni persona ha una capacità, o soglia, di adattamento individuale influenzata da molti fattori interni ed esterni quali informazioni visive, oto-vestibolari, propriocettive (artro-muscolo-tendineo-legamentose-fasciali), esterocettive (cutanee) ed endocettive (sistema viscerale) che vengono tradotte, modulate ed integrate per vie riflesse a livello del sistema nervoso centrale, ed è soltanto quando si supera questa soglia di adattamento che compaiono i sintomi. Il bravo clinico deve saper cogliere e riconoscere i segni ancor prima dei sintomi!
Come si può facilmente dedurre da quanto finora discusso per diagnosticare e in seguito trattare la sindrome posturale, bisogna avere una visione più ampia, uscendo dalla sfera orale e soprattutto prendendo in considerazione anche campi esterni all’odontoiatria tradizionale. Nelle fasi di diagnosi e terapia, l’odontoiatra ricopre un ruolo chiave e di regia ma richiede il supporto di altri specialisti, figure che variano dal radiologo all’ortopedico, dal fisioterapista al chiropratico, all’agopuntore, all’oculista…, figure tutte necessarie per curare la patologia posturale nel suo insieme.
L’odontoiatria non deve quindi limitarsi alla diagnosi di lesioni cariose, parodontali o delle mucose, ma deve avere una visione più ampia e olistica prendendo in considerazione il fatto che la bocca fa parte della testa che a sua volta è collegata con il resto del corpo e con il cervello cui, guarda caso sono connessi anche i denti!