Con l’avvento dell’implantologia il campo delle applicazioni terapeutiche per i pazienti totalmente e parzialmente edentuli è stato notevolmente ampliato grazie all’evoluzione tecnico-chirurgica che, a nostro avviso, sembrerebbe aver ancora più relegato a un ruolo marginale la tecnica e i principi della protesi mobile convenzionale, già avente storicamente scarsa considerazione.
Due gli argomenti che sottoporremo a un’analisi critica di questa tesi: dati epidemiologici e analisi statistiche comunicano che, grazie al miglioramento delle condizioni di vita del mondo occidentale, la popolazione è indirizzata verso un aumento dell’età media con una contemporanea crescita della richiesta di terapie protesiche con standard qualitativi elevati che possano rispondere alle loro necessità connesse a stili di vita ancora attivi nell’ambito sociali, con caratteristiche estetico-funzionali raffrontabili alla protesi fissa. Il secondo motivo, portato soprattutto all’attenzione delle nuove generazioni di odontoiatri e odontotecnici, è che i dettami funzionali della protesi totale entrano decisamente in gioco nelle overdenture a supporto implantare: la perdita di supporto osseo, centripeto all’arcata superiore e centrifugo nella mandibola, costituisce una seria difficoltà nel ripristino del sorriso, del supporto labiale e nel posizionamento delle unità masticanti. La conoscenza dei principi di questa tecnica, indipendentemente dalla filosofia di riferimento, risulta essere un supporto fondamentale nella ricostruzione della posizione degli elementi dentari in ambito estetico, fonetico e funzionale.